[:it]Chi di voi vuole imparare ad avere una bella calligrafia o imparare a usare il pennino? Alzate la mano su su su! 🙂 Con qualche consiglio e qualche dritta potete imparare anche da soli o per lo meno iniziare a prendere confidenza con i mezzi. C’è chi è più portato e chi meno, ma secondo me tutti possiamo imparare a “scrivere bene” e se ne ricavano delle grandi soddisfazioni.

Come procedere? A casaccio? Ovviamente no. Io in verità ho fatto proprio così quando ho iniziato e se dovessi tornare indietro non lo rifarei. Ovvio si può fare, buttarsi subito a sperimentare col pennino non è un delitto; ma se si procede con un metodo e ci si allena prima con una matita, il percorso per imparare la calligrafia risulta più facile e meno frustrante.

Eccomi qui a darvi un paio di dritte a seconda di che risultati vogliate ottenere:

Per chi vuole migliorare la propria calligrafia.
Se il pennino non vi interessa e volete semplicemente migliorare la vostra calligrafia vi consiglio di acquistare il quaderno di scrittura di Monica Dengo “Scrivere a mano libera”.
E’ un quaderno di esercizi chiari, ben costruito ed è alla portata di tutti. Gli esercizi si possono svolgere con una semplice matita (o penna) su un quaderno a righe.
All’interno vengono spiegate la struttura del “corsivo”, le forme e la costruzione delle lettere e suggeriti esercizi per sciogliere la mano, per le legature… fondamentalmente per acquisire un buon “ritmo”.

Mi spiego meglio. Se osservate l’alfabeto potete notare ci sono forme ricorrenti che costruiscono lettere. A, D, G e Q hanno la stessa forma ed è solo il tratto ascendente o discendente che cambia. Stessa cosa vale per la B, P. Se fate ancora caso poi N, M, H sono raggruppate e, semplicemente con la stessa forma ma rovesciata, si accomunano con la U e la Y. La R non è altro che un pezzo di N e così via.

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Perciò il segreto è imparare a riprodurre il “tondo e le ondine” della stessa grandezza larghezza e altezza. Quando le letterine avranno dimensioni e distanza simili risulteranno leggibili a colpo d’occhio e piacevoli da guardare. In queste fasi è fondamentale esercitarsi tantissimo sui tratti apparentemente più semplici. Non ne bastano una pagina o due… ne servono una decina. Il movimento deve incastrarsi nella vostra mano e nel vostro cervello fino a diventare automatico. Non fate l’errore di correre!
(PS: se scegliete di usare una matita per esercitarvi prendete un 4B. Vi faciliterà tanto il lavoro)
Ah! Ho scoperto che la stessa Monica Dengo mette a disposizione alcuni PDF gratuiti (i primi due) estratti dal suo quaderno per insegnare a scrivere bene ai bambini. I principi sono gli stessi anche per gli adulti 😉

Per chi vuole imparare a scrivere con il pennino.
Qui l’impresa è un po’ più complessa. Senza dubbio se avete già fatto pratica con carta e matita e il quaderno di Monica, sarete molto facilitati, anzi vi consiglierei di fare qualche esercizio con la matita prima di buttarvi. La struttura delle letterine e i movimenti vi saranno più chiari.

Innanzitutto dovete recuperare il materiale:

Carta:
Ognuno ha la sua preferita. Il top sarebbe la carta da Layout che è semitrasparente e non vi fa passare l’inchiostro da una parte all’altra ed è superliscia, ma costa una fucilata 😀
Come sempre il metodo migliore per scegliere è sperimentare. Diciamo che la carta deve essere abbastanza liscia e non troppo leggera (quella da stampante non va bene per intenderci). Provate un po’ di carte e vedete quella che vi piace di più. Io per esempio ultimamente scrivo su un quaderno anonimo che mi hanno regalato ma che ha la carta perfetta… quando finirà sarò in lutto!!
Sono da evitare le carte cotone o quelle troppo assorbenti perchè l’inchiostro fa i “ragnetti” e, non meno importante, il pennino ci si incastra dentro facilmente (e non vi dico poi gli spruzzi di inchiostro e le imprecazioni 🙂
Esiste anche una “carta per calligrafia”, ma non l’ho mai sperimentata.

Inchiostro:
Direi che il meglio che si può trovare in giro (almeno per me) è l’inchiostro calligrafico della Windsor&Newton (intorno agli 8 € a boccetta). Qualsiasi colore va bene, anche se eviterei il bianco o l’oro o l’argento che sono leggermente più densi e si seccano più facilmente. Se non la trovate fatevi consigliare una china per calligrafia.

Pennino e portapennino:
Io avevo già in casa diversi pennini e quindi ho potuto fare delle prove. Sicuramente non devono essere ne troppo morbidi ne troppo duri.
Come si fa a capirlo? Dipende un po’ da persona a persona. In genere se un pernnino è troppo morbido per voi, schiacciadolo per fare il tratto più spesso, vi si aprirà facilmente e vi lascerà sul foglio una goccia di inchiostro scaricandosi. Quelli troppo duri vi faranno fare un fatica bestia per modulare il tratto.
In ogni caso teneteli da parte, conservateli si li avete. Può darsi che ora sia così, ma dopo che avrete fatto pratica potreste riprovarli e trovarli confortevoli.
IMG_9071Se dovessi suggerirvi un pennino da acquistare per iniziare vi girerei il consiglio di una famosa calligrafa (Molly Jacques… sì, lei proprio brava a scrivere e pure bella!) che segnala per iniziare il pennino Nikko G Nib. Ha una flessibilità media e così potrete controllare meglio il vostro tratto.
Ovviamente poi serve il portapennino o cannello. In legno è meglio perchè più confortevole.

Mettetici in mezzo anche una squadra, matita, gomma.

Fermi lì! lo so che avete già aperto la boccetta e intinto il pennino, ma non è ancora ora. Avete montato il pennino in modo che sia infilato nel cannello per metà della sua lunghezza? Provate a impugnarlo bene. Non troppo in punta ma un pochettino più in su.
Ok. Ora intingete pure il pennino e pulite l’eccesso d’inchiostro sul bordo della boccetta. Osservate l’inchiostro come si dispone. Se siete stati bravi l’inchiostro arriverà a sporcare poco sopra il buchetto che sarà a suo volta pieno di colore.
La china coprirà uniformemente il pennino.
Se questo non dovesse succedere e dovessero formarsi delle gocce sulla superfice con zone senza inchiostro non allarmatevi. Prendete uno scottex o un fazzoletto, asciugate il pennino (senza lavarlo in acqua) e provate a rintingerlo. Dovrebbe andare a posto. Se non dovesse funzionare nemmeno questo accorgimento bisogna passare alle maniere forti e bruciacchiare il pennino per togliere la vernice antiruggine protettiva, ma in genere accade solo per i pennini a punta piatta.

Posate il pennino sulla carta mantenendo un inclinazione di  45° (su per giù) con il foglio e senza applicare pressione tirate una righetta.
Come vi sentite? Piacevole il pennino che scorre sulla carta, vero? 😉
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La meraviglia del corsivo inglese (è questo che probabilmente volete imparare) con tutte le sue belle letterine sinuose, si ottiene grazie alla flessibilità del pennino. Applicando più pressione la punta del pennino si apre e permette di tracciare tratti più spessi. Provando a scarabocchiare noterete che si può applicare pressione però solo tracciando tratti verticali ( o leggermente obliqui) dall’alto verso il basso. Andando in altre direzioni il pennino si punta, gratta la carta e il tratto risulta molto difficoltoso.
Quindi applichiamo la regola d’oro: nel tratto che scende si applica pressione, nel tratto che sale si rilascia la pressione.

Tutto qui 🙂 Vi piacerebbe eh?
Ok qualche letterina l’avete scritta mentre ero distratta, però non abbiate fretta. C’è ancora qualche bell’esercizio di pratica da fare prima per prendere le misure al mezzo.
Stanghette ondine e cerchietti, robe così.

Esercizi pennino

Provate a farli e allenatevi, allenatevi. Tirate due righe (1 cm l’una dall’altra) e sperimentate le stanghette, le ondine e i cerchietti cercando di rispettare le altezze.  Ricordatevi di non avere troppa fretta nel tratto. Potrebbe essere tremulino all’inizio, ma con la pratica la mano diventerà più sicura.

Esercitatevi, esercitatevi esercitatevi!
Alla prossima con la struttura delle letterine 😉
Luisa

Qui potete trovare la PARTE 2 e il GRAN FINALE.
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