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In questi anni abbiamo letto tante guide sul business handmade e, lo ammetto, quando si arriva alla solita parte del networking, dell’incontrarsi faccia a faccia, del creare rapporti di collaborazione tra colleghi, del scendere nel “reale” e crearsi una rete di clienti “reali”… beh lì sento un certo senso di disagio.
Non fraintendetemi, i progetti in collaborazione con le amichette li adoriamo (ne stiamo sviluppando giusto uno con Francesca e Irene di cui vi parleremo più avanti che ci inorgoglisce molto), ma quando si tratta di autopromozione e di parlare per spiegare chi siamo e cosa facciamo io e la Lalla siamo proprio pessime. La nostra autostima fiacchetta colpisce sempre inesorabilmente e così quando qualcuno ci chiede “tu che fai?” esce il rachitico “faccio poster che vendo online.” E poi silenzio.

Ma questi li fate tutti voi?” risposta “” E poi silenzio MORTALE.

Capite di che livello di stitichezza da autopromozione stiamo parlando?
Lo so, è vero che non tutti sono bravi con la parlantina e che ognuno ha il suo modo di esprimersi, ma forse potrebbe esserci una buona via di mezzo tra il silenzi cosmici e il racconto di vita-morte-e-miracoli.
Ecco, come avrete capito noi siamo più del tipo silenzi cosmici e preferiamo di gran lunga casa nostra e il nostro pc, dal quale essere splendide senza essere rachitiche e far svolazzare glitter qui e là dalle tastiere a distanza, piuttosto che quella cosa spaventosa che è IL CONTATTO UMANO. TADADAMMM!

Però lo sapete, quest’anno abbiamo fatto voto di meravigliosità e la questione va affrontata.
E quale occasione migliore per metterci a disagio, incontrare clienti, colleghi dell’handmade e conoscere “realmente” persone e raccontarsi, del famigerato mercatino?
E se lo dobbiamo fare facciamolo bene quindi, non contente di farne uno, nei prossimi mesi ne faremo ben due: “East Market” a Milano il 21 febbraio e il “Festival dell’Handmade” a Verona a fine Aprile.
E questa è una di quelle task toste alla quale va aggiunto un coefficente di difficoltà doppio, in quanto oltre alla succitata stitichezza proveremo a fare pace con l’entità mercatino.

Eh sì, la nostra storia con i mercatini è una storia d’amore difficile fatta di divertimento, tanta noia e molte chiappe gelate.
Qualche anno fa (quando Pemberley Pond muoveva i primissimi passi) abbiamo avuto una piccola parentesi di mercatiniste incallite. Che cosa vendevamo? “Le Tre Befane, artigianato magico” vendeva (e vende tutt’ora) tanta passione, quaderni artigianali bellissimi e bacchette magiche.bacchette
Sì, sì avete letto bene 😉 😉 bacchette magiche. Sull’onda di Harry Potter e insieme alla nostra vulcanica amica Angela, avevamo dato il via alla creazione di oggetti ispirati al maghetto. Il resto ormai è storia.
Che storia? Beh, a creare bacchette magiche ci divertivamo un sacco: Lalla prediligeva, guarda caso, quelle a tema floreale/vegetale, mentre io quelle un po’ più cupe, con teschi, caproni e corvi neri e cattivi. La fonte di maggiore soddisfazione era trovare perlotte di vetro per decorarle e trovare lo spacciatore di fimo meglio fornito della provincia. Pomeriggi di tè, chiacchiere, pedane vibranti e tanta creatività; ma poi  a “rovinare” tutto c’erano i mercatini.
Noi ci abbiamo provato, giuro, ma di vendere e di raccontarsi proprio non c’era verso… eravamo davvero pessime. E tutto questo si traduceva in ore di scorno e noia e di sofferenza. Il freddo poi era letale: Lalla ha fatto un mercatino a -15! Le si ghiacciava il tè nella tazza!
Ma anche senza scomodare condizioni glaciali simili, al termine di molte serate l’infreddolimento raggiungeva livelli record e vi giuro che la sensazione delle chiappe gelate, che manco sotto la doccia bollente si scaldano, è una cosa che auguro a pochissimi. Le gioie dei mercatini deserti, quelle indimenticabili dei mercatini a 40°!
Ve lo dico senza mezze parole, senza Angela avremmo mollato dopo la prima uscita (santa donna!). Ci ha fatto resistere un anno, ma poi abbiamo mollato, con la misura starpiena e colma  di sagre, feste di paese e festival vari.

Quindi capite bene che l’impresa in cui ci staimo buttando ha dell’epico. Ma spiritualmente siamo pronte e speriamo che il tempo abbia sanato ogni ferita o almeno qualcuna.

IMG_8732Il piano in poche parole è questo: ci concentreremo su un allestimento meraviglioso e faremo tutto ciò che è necessario per sentirci pronte e rafforzare la nostra self-confidence. Abbiamo già fatto un giro nel reparto bricolage per compensati e pannelli di legno, abbiamo ovviamente scelto un paio di cassette da pitturare e letto tutte le guide per realizzare il banchetto perfetto. Stiamo selezionando i prodotti da portare e qualche idea originale per l’allestimento. E sono sicura che a un certo punto ci metteremo a provare con dei finti clienti delle belle frasi da dire XD

Al più presto mi metterò a produrre una super insegna con il nome Pemberley Pond bello grosso, in modo che tutti ci possano bene individuare e ricordarsi di noi al grido “basta nascondersi: noi siamo qui pronte, agguerrite e piene di voglia di raccontarci (non è vero, ma mi piace crederlo XD)”.  Almeno i biglietti da visita son già stampati… siamo a metà dell’opera?
Alla fine però l’unica cosa certa è che metteremo su il nostro rossetto preferito, prepareremo un bel thermos di te e ci daremo dentro. Tremate, le Pemberley stanno arrivando!

No, ok, non spaventatevi… noi faremo del nostro meglio e poi vi racconteremo come è andata 😉 😉 Anzi, se vi va di venirci a trovare e farci un saluto, noi vi aspettiamo!

LUISA

L’East Market è DOMENICA 21 FEBBRAIO DALLE 10 ALLE 21 a Milano, VIA PRIVATA GIOVANNI VENTURA 14-15
20134 LAMBRATE – VENTURA DISTRICT

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In recent years we have read all kind of guides and articles on the handmade business, but when we reach the part about networking, meeting face to face with the clients and the creation of collaborative relationships among colleagues… well the sense of discomfort always hits fiercely.

Don’t get me wrong, we adore collaborating to projects with our firneds (we are working on one, right now, that makes us pretty IMG_8732excited), but when it comes to self-promotion, and to explain who we are and what we do and what Pemberely Pond is about, we are really pretty awful. Our low esteem is always relentlessly at work and so when someone asks us “what do you do in life?” I flatly explain “We design posters that we sell online.” And then comes the silence.
“You really made this all by yourself?” “Yes” I answer. And then comes the DEADLY silence.

Yes, it is that bad.

I know, it is true that not everyone is good at human interaction and that you don’t need to be very outgoing to survive in this businnes. But there is surely a middle way that could work for us.

But since this year, as you already know, we have taken a vow of wonderfulness, this issue must be addressed. And there is no better place to interact with people and talk with clients than a fair. And since we are doing it why not do it properly? That is why in the next few weeks we will be at TWO hadmade festivals: one in Milan and one in Verona.

Truth is that we have a old grudge with fairs. A few years ago we used to go to A LOT of small markets and fairs and the most vivid memory of it all is the one of freezed asses. Try standing in the cold the whole day and see what happens to your ass. It takes forever to bring it back to life.

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When Pemperley Pond was nothing more than a vague idea, we were selling MAGIC WANDS! Yes, that is correct. It was all about Harry Potter back in the days, and with our dear friend Angela we used to create journals, books and magic wands inspired by it. We used Fimo and glass beeds to make them and most of the fun was collecting stones and beads of all colors and sizes. It was fun! Afternoons of modelling, long chats and tea. But then there were the fairs. And those were hell for us (Angela was a natural). We were so bad at them that at a certain point we simply gave up and put all our energies into Pemberley Pond and into hiding behind an online shop and computer screens.

You can now understand how this is going to be a big challenge for us. But we are working on something special for our display (maybe it will talk for us? XD) and we have already stormed the DIY department and we are ready to paint some wood crates (a classic). We are going to build the whole display here in the living room and then we will practice talking to fake clients.

But most of all will try to have fun. We can do this!

Keep you fingers corssed for us, will you?? We’ll let you know how it goes 😉

LUISA

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